Se diciamo Frigidaire cosa vi viene in mente? Avete presente quella rivista che puzzava di inchiostro, di sigarette e di rivoluzione? Quella che vi faceva ridere e pensare allo stesso tempo? Beh, se eravate troppo giovani per quei tempi o se semplicemente ve la siete persa, è arrivato il momento di recuperare un pezzo fondamentale della nostra storia culturale.
Frigidaire era una bomba a mano scagliata contro la noia, la mediocrità e l’ipocrisia. Un luogo dove la creatività sfrenata di autori come Pazienza, Liberatore e Manara incontrava la penna tagliente di scrittori e giornalisti che non avevano paura di dire le cose come stavano. Nata nel 1980 dalle ceneri di “Cannibale”, questa rivista fu molto più di un semplice mensile di fumetti. Fu un vero e proprio laboratorio culturale, un punto di riferimento per una generazione che cercava nuove forme di espressione e di contestazione.
Frigidaire mescolava senza paura fumetti, giornalismo d’assalto, arte, satira, musica, politica, letteratura e filosofia. Le sue pagine ospitavano i lavori di autori come Andrea Pazienza, Milo Manara, Tanino Liberatore, ma anche di scrittori, musicisti e pensatori che volevano rompere gli schemi e provocare un dibattito aperto e senza filtri. La rivista divenne presto un fenomeno di culto, attirando l’attenzione dei media e scatenando polemiche. Le sue idee sovversive e la sua grafica trasgressiva la resero un simbolo della controcultura italiana. Frigidaire non era solo una rivista, era un movimento, un modo di vivere.
Uno dei protagonisti del progetto, come abbiamo detto, è il controverso e geniale artista e fumettista Andrea Pazienza, che presenta la rivista in occasione del Lucca Comics del 1980. Pazienza non si smentisce: esibisce una siringa e mima un’iniezione di eroina. Il primo numero esce in edicola il 28 ottobre 1980, ed è composto da 84 pagine in formato magazine.
Frigidaire sarà, tra le altre cose, la prima rivista in Italia a parlare apertamente di HIV, nel 1983. Gli anni ’80 saranno caratterizzati dalla disinformazione sul tema AIDS e Frigidaire, grazie a Paolo Brogi, contribuisce a diffondere la verità riguardo alla malattia più “famosa” di quegli anni. La rivista spiegherà come la malattia sia contraibile da chiunque, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Altra caratteristica del magazine è la replicazione di famose testate in modo satirico come i falsi bollettini dell’URSS e a Il Lunedì della Repubblica.
Celebre è anche un falso dell’Unità – chiamato La piccola Unità. Ovviamente questo affronto costerà caro al magazine: denunce, processi e cause milionarie renderanno difficile la sopravvivenza della rivista.
La rivista pubblicherà in totale 146 numeri, con sospensioni provvisorie negli anni 1996, 1997, 1999, 2000, 2004 e 2005.
E poi c’era Frigolandia. Un paese dei balocchi per adulti, un luogo immaginario dove tutto era possibile. Una sorta di Repubblica di San Marino per artisti, intellettuali e sognatori. Un posto dove si poteva essere se stessi senza paura di essere giudicati.
Per coronare questa avventura, Vincenzo Sparagna, uno dei fondatori di Frigidaire, ha dato vita alla Repubblica di Frigolandia. Un luogo immaginario, ma allo stesso tempo molto reale, dove poter realizzare i sogni e le utopie di una generazione. Frigolandia è diventata un punto di riferimento per tutti coloro che credono in un mondo migliore, un luogo dove l’arte, la cultura e la libertà sono i valori fondamentali.
Sparagna ha ripreso, dal giugno del 2010, ad editater nuovamente e autonomamente il magazine in formato tabloid a colori. Attualmente la redazione ha sede a Giano dell’Umbria. Il progetto di Sparagna è quello di creare la prima repubblica marinara di montagna.
Frigidaire e Frigolandia rappresentano un capitolo fondamentale della storia della cultura italiana. Hanno lasciato un segno indelebile nel panorama artistico e letterario, ispirando generazioni di artisti e pensatori. E anche se la rivista non esiste più, il suo spirito vive ancora oggi, ricordandoci l’importanza di sognare, di ribellarsi e di non smettere mai di cercare la verità.
Le domande che si ponevano allora sono ancora le stesse di oggi: cosa significa essere liberi? Qual è il ruolo dell’arte nella società? Come possiamo costruire un mondo migliore?
Frigidaire ci insegna che la cultura è una forma di resistenza. Che l’immaginazione è un’arma potentissima. E che ridere delle nostre paure è il primo passo verso la liberazione.
Oggi è ancora possibile leggere gli approfondimenti di Frigidaire: basta collegarsi sul sito frigolandia.eu per conoscere le nuove uscite e per abbonarsi e ricevere i nuovi numeri del magazine.
Se volete approfondire l’argomento, vi consigliamo di ascoltare il podcast Frigo!!! di Chora Media. Un vero e proprio viaggio nel mondo Frigidaire. E come dicono gli stessi autori: La storia di Frigidaire, la più creativa, esplosiva e imprevedibile delle riviste italiane, tra siringhe, viaggi in Afghanistan, androidi muscolosi e una cittadella utopica nel cuore dell’Umbria. Il racconto di chi c’era e di chi non c’era.
Quindi cosa aspettate? La Repubblica di Frigolandia vi aspetta!
Reppubblica della fantasia Accademia delle invenzioni Ashram socratico Città immaginaria dell’Arte Maivista Parco della pace e della poesia Monastero eurotibetano Prima Repubblica Marinara di Montagna