“Il rock non eliminerà i tuoi problemi. Ma ti permetterà di ballarci sopra.”
– Pete Townshend
Le copertine degli album musicali hanno sempre avuto una fondamentale rilevanza nella produzione di un disco. Non sono solo “oggetto” di contorno, ma parte centrale nella valutazione dell’album.
Vinile, musicassetta, cd: negli anni i supporti sui quali ascoltare la musica sono cambiati, si sono evoluti, ma ciò che è rimasto uguale nel tempo è il fascino delle cover, spesso vere e proprie opere d’arte, diventate leggendarie almeno quanto l’esperienza musicale di cui erano espressione. Andy Warhol, Keith Haring o Storm Thorgerson sono solo alcuni dei nomi di artisti e graphic designers di fama internazionale che hanno prestato il proprio genio e la propria matita al servizio della famosa arte della Copertina degli album musicali.
Noi catapultisti siamo anche grandi amanti della Musica (quella bella però: no trap, no Gigi D’Alessio, no Liberato. Sappiamo di scontentare gente ma ci prendiamo le nostre responsabilità!) e oggi vogliamo farvi un minitour tra le copertine più iconiche e famose della storia della Musica. Sì, sempre quella con la M maiuscola.
NB: La seguente classifica non è assolutamente da considerarsi definitiva, ma ci impegniamo a fornirvi una dose mensile sufficiente rispetto al fabbisogno medio di bellezza per ognuno di voi.
Nel 1983 David Bowie pubblicava il suo quindicesimo album, Let’s Dance e, all’interno dell’album, la quarta traccia era il singolo Without You. La copertina del singolo vede protagonisti gli “omini” tipici di Keith Haring, famoso pittore e writer americano, impegnati in un abbraccio circondato da raggi radianti.
Obiettivo manifesto: trasmissione di sentimenti positivi.
Obiettivo nascosto: prendere di mira l’iconografia religiosa.
Noi che siamo sacri e profani insieme, amiamo un sacco il secondo.
Listen to Without You
Pubblicato nel 1977, Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols , è l’unico album realizzato in studio dai Sex Pistols e ritenuto da molti come il manifesto della cultura punk.
La grafica dell’album è stata realizzata da Jamie Reid, artista, grafico e anarchico britannico. L’effetto delle lettere ritagliate e l’uso di colori sgargianti aveva l’intenzione di ricordare le lettere inviate dai criminali per le richieste di riscatto.
Non pochi problemi causò alla Virgin l’uso della parola “bollock” (stupidaggini o testicoli): uno dei negozi della Virgin fu messo a soqquadro dalla polizia per trovare copie dell’album che portò anche ad un processo per oscenità, vinto però dalla etichetta discografica.
Listen to God Save the Queen
Il 15 giugno 1979 è la data di nascita di uno degli album più influenti della musica rock e manifesto della neoscena darkrock: Unknown Pleasures dei Joy Division. E’ stato l’unico album del gruppo pubblicato quando Ian Curtis era ancora in vita.
La copertina è una delle più iconiche e riconoscibili e rappresenta le onde radio emesse dalla prima stella pulsar, nota come CP 1919 e scoperta, nell’Università di Cambridge, dalla studentessa Jocelyn Bell.
La grafica è il risultato del lavoro di Bernard Summer, chitarrista dei Joy Division, che scelse l’immagine del pulsar che fu poi riadattata graficamente dal designer Peter Saville .
Listen to Disorder
Dopo aver lasciato il gruppo con Miles Davis, John Coltrane iniziò la sua carriera da solista con l’album Olè Coltrane.
Il titolo, i colori e la font utilizzata compongono sinfonie geometriche, ritmi e scale di tono, armonizzano sentimenti di gioia, allegria e felicità. Questo artwork è stato realizzato dalla coppia di creativi americani Bob Slutzsky e John Jagel.
Listen to To Her Ladyship
Ovviamente non potevano mancare i Pink Floyd e il loro concept album The Dark Side of the Moon.
La cover del vinile è probabilmente una delle più famose e segue, perfettamente, il “viaggio” che si percorre ascoltando l’album. La copertina di The Dark Side of the Moon è stata realizzata dal designer Storm Thorgerson con l’agenzia Hipgnosis e rappresenta, perfettamente, un’unione di molti concetti cari a Waters and Co.: il prisma al centro dell’immagine rappresenta l’uomo, nel pieno della sua consapevolezza e il raggio di luce è la vita e le azioni che conducono l’essere umano a fare determinate scelte. Il tutto racchiuso in uno sfondo “spazio/lunare” in un perfetto equilibro tra luce ed oscurità.
La forza e l’iconicità di questa copertina è tale che la cover non necessita del nome della band e del nome dell’album, non perdendo la sua riconoscibilità.
Nel giugno del 2015 la rivista Rolling Stone ha inserito The Dark Side of the Moon al primo posto tra i 50 migliori album progressive dalla storia.
Listen to The Great Gig In The Sky
Potevamo non parlare dei Beatles? Potevamo mai non farvi vedere la copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band? No way.
Tanti sono i primati dei Beatles e ovviamente non poteva fare eccezione l’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, pubblicato nel 1967 e, da molti, considerato come il primo concept album della storia della musica.
La cover è stata realizzata dagli artisti Peter Blake e Jann Haworth e raffigura i Fab4 (con uniformi colorate) insieme ad un collage di personaggi famosi e non (come Marilyn Monroe, Bob Dylan o Edgar Allan Poe).
La copertina è stata una delle più costose mai realizzate per via dei diritti pagati alle persone presenti nell’immagine e tra l’altro, fu il primo album con i testi delle canzoni stampate. Nel 1968 ha vinto il premio Grammy come miglior copertina.
Listen to Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band
Harold Floyd “Tina” Brooks è stato un sassofonista jazz, attivo negli anni 50’ e 60’ negli Stati Uniti d’America. L’unico album da solista registrato è True Blue.
La copertina è stata realizzata da Reid Miles, famoso per i suoi lavori in ambito jazz. Il tema principale del disco è il colore blu e per questo nella cover è composta da varie sfumature del colore blu disposto in ordine Pantone. Non possiamo che adorarlo.
Listen to Good Old Soul
Altra pietra miliare della musica rock: The Velvet Underground & Nico, primo album dei Velvet Underground pubblicato nel 1967. Il “banana album” è stato prodotto da Tom Wilson e Andy Warhol il quale fu anche l’ideatore della celebre copertina.
Prima della versione definitiva, la cover ha avuto due versioni antenate. La prima si potrebbe descrivere come interattiva: potevi letteralmente “sbucciare la banana” scoprendone il frutto che si presentava con un originale e, aggiungiamo noi quantomeno allusivo, color rosa brillante. Una seconda versione (molto simile alla definitiva) prevedeva il solo nome dell’artista che l’aveva realizzata, Andy Warhol per l’appunto.
La variante definitiva della copertina, quella che tutti noi conosciamo e che abbiamo imparato ad amare, oltre al nome dell’artista ha compreso anche l’aggiunta del nome dell’album. La famosa grafica della banana è stata realizzata dal graphic designer Acy R. Lehman.
Listen to Venus In Furs
“Ed ora io domando tempo al Tempo ed egli mi risponde… non ne ho!”.
Signori, giù il cappello davanti alla storia della musica rock prog italiana: il Banco del Mutuo Soccorso.
Nel 1972, usciva il loro secondo lavoro col nome Darwin!: un concept album con tema centrale la teoria dell’evoluzione della vita sulla Terra.
La copertina è stata realizzata dalla disegnatrice Wanda Spinello e dal fotografo Cesare Montalbetti, conosciuto anche come Caesar Monti.
Nella metafora di un orologio a cipolla, la cover rappresenta l’evoluzione di millenni di storia scanditi nelle dodici ore del suo quadrante rotondo, rappresentate da piccoli ritratti di volti maschili (dall’uomo preistorico al famoso Enrico VIII d’Inghilterra). Ovviamente non potevano mancare le lancette: sono le braccia del cantante Francesco Di Giacomo, che segnano lo scorrere del tempo e delle ere.
Listen to La Conquista Della Posizione Eretta
Tutti quelli che amano Lucio Dalla non possono non nominare Come è Profondo il Mare, il più importante tra gli album che si ritengono fondamentali nella carriera del grande cantautore bolognese. Settimo album della sua produzione musicale è anche, in assoluto, il primo in cui tutti testi delle canzoni sono stati scritti e ideati interamente dall’artista.
La copertina dell’album è stata realizzata da Francesco Logoluso (storico art director della RCA Italiana) e Antonio Dojimi. La dimensione acquatica e la dimensione aerea della terra si sovrappongono antiteticamente creando ombre e riflessi su entrambi i globi terracquei. Al centro le onde del mare, pieno di pesci, illustrazioni da enciclopedia, ed il nome di Dalla seguito dal titolo dell’album, che tagliano in linea retta questo mondo distopico e duale, dove la profondità della musica e delle parole arriva sempre dove deve arrivare.
Listen to Il Cucciolo Alfredo